Dal ‘vedremo’ agli obiettivi
chiari: perché i veri risultati
nascono dalla pianificazione.
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È arrivato settembre. Praticamente siamo già a Natale. Poi Capodanno. E la domanda è: so davvero cosa voglio fare e dove voglio arrivare nell’anno che viene?
Molto spesso la risposta è NO. O, peggio ancora: “vedremo”.
Perché peggio? Un “no” porta con sé almeno un po’ di consapevolezza, e questa può essere un buon punto di partenza. Un “vedremo”, invece, mantiene tutto nello status quo: niente viene definito, si procede a braccio e si “vede cosa succede”.
Il problema? Questo approccio è costosissimo. Costa più soldi, più tempo, più impegno. Porta sprechi di risorse ed energie. E, alla fine, risultati deludenti.
Attività spot, senza una strategia, senza pianificazione, senza un’ottimizzazione dei flussi e dei processi, rendono impossibile sia la previsione dei costi sia l’ottenimento del massimo valore dal tuo investimento (value for money).
È vero: non possiamo prevedere il futuro, né i movimenti del mercato o della situazione globale. Ma una cosa è certa: senza un piano di attività, i risultati diventano pura casualità, o semplicemente mancano.
Senza una strategia chiara, la comunicazione diventa una serie di attività scollegate: un post sui social “quando capita”, una campagna pubblicitaria improvvisata, un evento fatto “perché lo fanno tutti”.
Un piano non è burocrazia: è uno strumento che ti permette di ottimizzare risorse, avere il controllo dei costi e misurare i risultati. Vuol dire sapere in anticipo dove stai andando, invece di sperare che le cose “funzionino da sole”.
Cosa fare per iniziare
1. Chiarire gli obiettivi – Non devono essere perfetti, ma almeno concreti: vuoi più notorietà? Nuovi clienti? Aumentare le vendite? Scrivilo. 2. Stabilire un budget indicativo – Non è ancora un preventivo, ma un range. L’agenzia deve sapere se stiamo parlando di un progetto da 10, 50 o 200 mila euro. 3. Preparare un brief – Un documento semplice (anche 2 pagine) che racconta chi sei, cosa fai, a chi ti rivolgi, cosa vuoi ottenere.
Qui serve chiarezza: non si parte domani. Soprattutto se parliamo di una comunicazione integrata, di un pitch con più agenzie, o se non hai mai fatto un lavoro di questo tipo.
Le fasi tipiche sono:
• Analisi interna – mettere a fuoco obiettivi, raccogliere dati del mercato, definire chi prende le decisioni • Ricerca e selezione dell’agenzia – esplorare le possibilità, contattare agenzie, organizzare incontri o pitch, confrontare proposte • Definizione della collaborazione – offerte, contratti, scambio di idee, visione delle prime proposte creative, richieste di modifiche, approvazione finale • Produzione e avvio – creazione dei materiali, pianificazione operativa, go live delle prime attività
In pratica, per partire con una strategia completa, servono mesi di lavoro preparatorio. Chi ti promette “iniziamo subito” probabilmente non ha compreso la complessità di costruire un piano solido.
Non sai come trovare un’agenzia? Fai la ricerca online, rivolgiti alle associazioni di categoria e network professionali, chiedi a partner, clienti o colleghi imprenditori che hanno già una comunicazione strutturata e avviata, organizza un pitch o gara creativa.
Quando iniziare? Non c’è un “giorno perfetto”. C’è però una regola: iniziare prima di averne urgente bisogno. La finestra migliore è fine estate (settembre/ottobre) – periodo perfetto per prepararsi a chiudere bene l’anno e pianificare quello nuovo.
Il punto è semplice - Non si tratta di avere un “piano perfetto”. Si tratta di avere una direzione chiara, un budget sotto controllo e la capacità di aggiustare il tiro. Non si tratta di fare di più, ma di fare meglio, con obiettivi chiari, tempi realistici e partner giusti. Improvvisare è un lusso che nessuna impresa può più permettersi.
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